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Alimentazione e Cristianesimo

 

 

1.    ci sono divieti?

 

Per i Cristiani dunque non sussistono divieti alimentari specifici: si può mangiare di tutto, ovviamente ricordando che tutto è dono di Dio, quindi lo spreco di cibo sapendo che ci sono persone che muoiono di fame è una grave colpa. Sono però prescritte alcune attenzioni specifiche per il periodo di Quaresima:

 

  • Digiuno: i cattolici sono invitati a digiunare nel giorno del mercoledì delle Ceneri (primo giorno di Quaresima) e nel giorno di Venerdì santo (giorno in cui si ricorda la morte di Gesù e di fatto penultimo giorno di Quaresima); è un gesto di penitenza, con il quale i Cristiani offrono un sacrificio per unirsi a Gesù. Anche i Protestanti propongono il digiuno all’inizio della Quaresima mentre per gli Ortodossi il mercoledì e venerdì in Quaresima.

 

  • Magro: i cattolici nei venerdì di Quaresima (eccetto il venerdì santo che è giorno di digiuno) non mangiano la carne, come segno concreto di penitenza. Anticamente ogni venerdì dell’anno era di digiuno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2.    IL CIBO NELLA VITA DI GESU’

 

 

  • Gesù a tavola: nel Vangelo, spesso si dice che Gesù sedeva a tavola, basti pensare alle nozze di Cana, all’Ultima Cena, a casa di Levi, a casa di Zaccheo, a casa di Lazzaro, con gli Apostoli dopo la pesca miracolosa; per Gesù, anzitutto, il consumare un pasto è un fatto che crea relazioni, permette di conoscersi, confrontarsi, crescere insieme, dirsi cose importanti.

 

  • La fame: l’attenzione ai bisogni degli altri portano Gesù  a compiere due grandi moltiplicazioni di pani (e pesci), e ad insistere sul fatto che dare da mangiare ad un affamato equivale a darlo a lui stesso, e chiunque compie questo gesto sarà ricompensato grandemente.

 

  • Gesù digiuna: Per 40 giorni e 40 notti, prima di iniziare la sua missione, Gesù si ritira in solitudine nel deserto e digiuna; non è un gesto di disprezzo del cibo o della compagnia, ma egli qui, come prima di Lui Mosè, vuole cercare una profonda intimità con Dio Padre.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

3.    IL PANE DELLA VITA

 

Dal Vangelo di Matteo

Ora, mentre mangiavano, Gesù prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e, mentre lo dava ai discepoli, disse: "Prendete, mangiate: questo è il mio corpo". Poi prese il calice, rese grazie e lo diede loro, dicendo: "Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell'alleanza, che è versato per molti per il perdono dei peccati. Io vi dico che d'ora in poi non berrò di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi, nel regno del Padre mio".

 

 

“Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna”: il gesto dell’Ultima Cena, ripetuto in ogni Messa dai Cristiani, è altamente significativo, anzi, è centrale nella vita del Cristiano; il Pane che offre Gesù, la sua stessa carne, è un Cibo che permette di entrare in profonda comunione con Lui, tanto da poter ereditare la vita etern. Per i Cristiani Dio non è l’essere irraggiungibile e lontano, ma un Dio che si fa toccare, addirittura mangiare, e che è disponibile anche a veder spezzato il Suo Corpo (come accadrà sulla Croce) pur di dare agli uomini la salvezza.

 

 

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